“The Last Man Who Knew Everything” è il titolo di un volume curato da Paula Findlen (2004) e dedicato all’opera visionaria ed enciclopedica di Athanasius Kircher (Fulda 1602 – Roma 1680). Gesuita tedesco, filosofo, storico, la sua opera è distribuita in più di duemila fonti tra libri a stampa, manoscritti e lettere, nei quali si occupa di una vasta gamma di materie: i corpi celesti, l’amplificazione del suono, la museologia, la botanica, la matematica, la musica, le lingue asiatiche, le piramidi egizie e la traduzione dei geroglifici. Una produzione incredibile di studi e approfondimenti, a volte visionari, spesso confutati da ricerche successive ma avvincenti nella storia umana delle idee.

Relativamente alla musica la sua opera più rappresentativa è la Musurgia Universalis sive ars magna consoni et dissoni, in X libros digesta, opera monumentale nel pieno spirito enciclopedico del XVII secolo in cui Kircher era pienamente immerso. L’Associazione Noema vanta tra i suoi soci due attenti collezionisti di libri antichi: la speciale sezione di carattere musicale della collezione e la generosità dei proprietari, gli amici Alessia e Andrea Monguidi, hanno dato l’occasione di esporre questo e altri preziosi volumi durante i concerti del Festival dell’Ascensione 2017. Alla loro appassionata ricerca e al volume della Musurgia in loro possesso è dedicato questo approfondimento.



La Musurgia universalis è un imponente trattato dedicato alla musica, un compendio della cultura seicentesca, e rappresenta perfettamente i molteplici interessi del sacerdote gesuita. Kircher iniziò a lavorarci a partire dal 1644 e tra il 1648 e il 1649 si deve la sua stesura definitiva.

Dedicato all’arciduca Leopoldo d’Austria, il trattato consta di due volumi; il primo era uscito dalla tipografia di Francesco Corbelletti, il secondo da quella di Lodovico Grignani, entrambe romane, nell’anno giubilare 1650. Esso fu stampato in 1500 esemplari, distribuiti in tutta Europa, ma ne troviamo traccia anche a Pechino grazie all’opera di proliferazione religiosa degli stessi Gesuiti. La collezione privata di Alessia e Andrea Monguidi accoglie i due volumi della Musurgia in un unico, grande volume, ospitato da un rivestimento di recente fattura.

Kircher denuncia già nel titolo completo l’obiettivo di una esposizione sistematica delle basi teoriche e pratiche della musica, comprensiva di studi sul fenomeno sonoro e musicale sotto tutti i punti di vista. «La Musurgia – spiega per noi la giovane musicologa Valentina Trovato – rappresenta la summa delle conoscenze sull’arte musicale fino a quel momento. La complessa varietà di argomenti viene esplicata all’inizio del volume, in una  tavola sinottica, dove sono sintetizzati gli argomenti affrontati nei 10 libri che costituiscono il trattato: l’analisi fisico-acustica dei suoni, l’anatomia dell’apparato uditivo e vocale, la musica al tempo di Greci ed Ebrei, lo studio degli intervalli e dei modi musicali, la disputa tra Antichi e Moderni, la teoria barocca degli affetti (di cui Kircher fu grande teorico) e lo studio degli stili, gli strumenti musicali, il tema dell’armonia delle sfere. Questa grande varietà di argomenti viene affrontata da Kircher attraverso un procedimento analitico e logico, tipico della cultura scientifica, suddiviso in problemata, tabulae, paradoxa, requisita, propositiones, consectaria, experimenta. 



Se da un lato la Musurgia universalis rappresenta la prima parte di uno studio che Kircher svilupperà nel successivo Phonurgia Nova (1673), dall’altro si inserisce in una riflessione filosofica-culturale sulla musica che trova i suoi antecedenti negli scritti di Platone (Timeo e alcuni Dialoghi), Boezio (De institutione Musica), Marin Mersenne (Harmonie universelle, 1636), Cartesio (Compendium musicae, 1619) e Keplero (Harmonices mundi libri V, 1619).

Un altro aspetto affascinante del trattato è la sua componente iconografica. Il volume è infatti ricchissimo di simboli legati alla cultura antica, immagini o tavole esplicative dei concetti affrontati – a partire dagli strumenti musicali e dalla descrizione dell’apparato uditivo – oltre i molti esempi musicali che illustrano nella pratica i complessi concetti esplicati. Da segnalare è l’ipotesi fatta da Kircher di una tecnica combinatoria per comporre musica, che egli chiama De Musurgia Mirifica».

Traducibile come ‘meravigliosa arte di forgiare la musica’, l’ipotesi fatta nel Libro VIII è basata sulle regole dell’arte combinatoria limitatamente alla sola musica vocale: questo perché si parte proprio da un testo poetico scelto dal quale trarre numeri da combinare in specifiche operazioni matematiche. Il risultato sarà un brano musicale a quattro voci pronto e forgiato. Allo scopo vengono utilizzate delle Tabellae melotacticae, tavole di accordi a quattro parti costruite in base alle regole del basso continuo, sia per il contrappuntus simplex quanto per il contrappunctus floridus (ovvero dove le parti delle voci aggiunte al canto dato sono composte con valori ritmici diversi). Sono previsti adattamenti ai differenti metri poetici e strutture ritmiche in tempo binario e ternario che possono essere applicate a qualsiasi sequenza di note: nel complesso, una sorta di anticipazione della composizione digitale, una metodologia con cui sarebbe affascinante far confrontare compositori contemporanei.

Un’opera straordinaria, da leggere e da guardare.

Grazie a questa preziosa iniziativa di Alessia e Andrea Monguidi, abbiamo avuto la rara occasione di poterne sfogliare e fotografare un’edizione pressoché intatta: un’esperienza straordinaria di studio e ricerca, un viaggio tra i cassetti di un’incredibile Wunderkammer – quello “spazio della mente” così caro allo stesso Athanasius, che al Collegio Romano ne avrebbe fondata una tra le più prestigiose, proprio a un anno dalla pubblicazione della Musurgia. Una visita a una grande stanza delle meraviglie, che davanti alla vastità della conoscenza ci lascia tanto piccoli, quanto assetati.

Un’esperienza che abbiamo voluto documentare e custodire, anche grazie al video proposto qui di seguito.
Buona visione.

Giuditta Comerci e Fabrizio Vaccari



Produzione: ALIO MODO per Associazione Noema
Testi didascalie: Valentina Trovato
Musica: breve improvvisazione e Preludio-Tenore del Kapsberger
Giovanni Girolamo Kapsberger (ca 1580 – 17 Gennaio 1651),
La Venexiana – dal concerto tenuto per la prima edizione del Festival dell’Ascensione del 18 maggio 2013 presso la Basilica di San Calimero a Milano
Gabriele Palomba, tiorba – Chiara Granata, arpa barocca – Claudio Cavina, clavicembalo e direzione

Kapsberger era detto “il tedesco della tiorba”, per quanto di tedesco avesse solo ereditato il cognome dal padre austriaco. Nacque invece a Venezia e intorno al 1605 si trasferì a Roma, dove si trovava lo stesso Kircher. Questi definirà proprio Kapsberger “genio superbo”, osannando la straordinaria bravura esecutiva e compositiva di colui che ha “penetrato con successo i segreti della musica”.